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CONFRONTO TRA UN ADDOLCITORE ED UN IMPIANTO AD OSMOSI INVERSA L&C

 

ADDOLCITORE Il funzionamento si basa su una resina a scambio ionico rigenerabile con cloruro di sodio. Non può rimuovere completamente i carbonati dall’acqua di rete poiché quest’ultima dovrebbe passare molto lentamente all’interno della resina senza possibilità di fornire una pressione idonea alle apparecchiature servite, tra l’altro un impianto davvero efficace richiederebbe enormi quantità di resina e avrebbe misure eccessive per essere inserito in un comune appartamento; il sistema inoltre, può essere tarato ad un minimo di 15° F come prescritto dal D. Lgs. 02/02/2001 n. 31, al di sotto dei quali si avrebbe una corrosione dei tubi in rame (l’acqua bidistillata/osmosi di buona qualità ha una durezza di 0° F). Avendo effetto solo sui carbonati, non rimuove tutti gli altri elementi presenti nell’acqua di rete; tali elementi, in combinazione alla resina porosa utilizzata dal sistema, alimentano l’espansione di una carica batterica che va a colonizzare i condotti idrici dello studio e del riunito sotto forma di biofilm; non è possibile pertanto una prevenzione delle infezioni crociate. Non si risolvono poi, i problemi derivanti da depositi di idrossido ferrico sugli strumenti, oppure di fioriture algali dovute alla presenza in particolare di composti azotati, fosfati, silicati e composti di origine fecale. Trattamenti anti-alghe con l’utilizzo di lampade UV, il potere disinfettante dello stesso cloruro di sodio o di altri disinfettanti (questi ultimi sovradosati e dannosi per i pazienti e gli strumenti) non sono da considerarsi efficaci, né plausibili, se i problemi non vengono risolti con un preventivo trattamento dell’acqua, idoneo ad uno studio odontoiatrico. Non ha senso d’altronde aumentare la durezza dell’acqua/pH facendo salire il contenuto di ossigeno disciolto per diminuire la vegetazione algale. Il cloruro di sodio che serve a rigenerare la resina, inoltre, arriva fino al riunito rovinando gli strumenti e le guarnizioni; l’effetto aumenta man mano che la resina perde la sua capacità rigenerante. L’ addolcitore infine, aumenta la conducibilità dell’acqua di rete e l’acqua trattata non può essere assolutamente utilizzata in autoclave (la conducibilità misura la quantità di sali contenuta in una soluzione; essa è tanto maggiore, quanto aumenta la concentrazione di sali nella soluzione). La manutenzione richiede tempo da parte dell’utilizzatore, oltre che l’acquisto e lo stoccaggio di grosse quantità di sale.

 

 

 

IMPIANTO AD OSMOSI INVERSA L&C

Il funzionamento si basa sul passaggio forzato dell’acqua della rete idrica, attraverso una membrana semipermeabile. Rimuove tutti gli elementi dall’acqua di origine, compreso ferro, fluoro, composti azotati e tutti i sali organici ed inorganici; è così possibile risolvere problemi di vegetazione algale nei riuniti, depositi di ferro, incrostazioni di calcare e qualsiasi problema derivante dall’acqua di rete. Il biofilm non ha più il suo alimento e regredisce nel giro di pochi mesi; con l’utilizzo poi, di tubi in polietilene alimentare (gli stessi montati all’interno dei riuniti), dove il biofilm non riesce a proliferare, più una lampada UVC ed un dosatore di disinfettante specifico con funzionamento in discontinuo, è possibile prevenire tale proliferazione batterica e le infezioni crociate. In assenza di biofilm, qualsiasi disinfettante è più efficace. L’utilizzo di disinfettanti in discontinuo, quindi da utilizzare poche volte a settimana o a seconda dei casi, permette di non porre a diretto contatto l’utilizzatore ed il paziente con il disinfettate stesso e di non rovinare gli strumenti del riunito. Tale procedura è descritta anche in un articolo della rivista "Il Dentista Moderno" n.2 Febbraio 2010 pag. 63. Grazie all’acqua prodotta dall’impianto è possibile, oltre ad alimentare tutti i riuniti presenti nello studio, risciacquare gli strumenti prima di inserirli in autoclave e alimentare tutte le autoclavi di nuova generazione che richiedono acqua bidistillata. La manutenzione è poco costosa e annuale. Infine con tali impianti viene separata completamente la rete idrica da quella dei riuniti nel pieno rispetto delle normative vigenti e i tubi in polietilene possono essere inseriti senza alcuna modifica anche in studi già operativi. In ogni studio vengono rilasciate tutte le certificazioni e una targa espositiva per la sala d’attesa.

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